Crea sito
#allisfullofVuoto // contenitore da riempire con suoni degni di nota
  • HOME
  • RECENSIONI
  • INTERVISTE
  • RUBRICHE
    • LA DIFFICILE SCELTA DEL NOME
    • RIEMPIRE IL [VUOTO] (playlist)
    • REGALI (Anteprime)

AUGURE – APNEA (2019, Autoproduzione)

Karl Heinz Stock Hatso Scritto il 4 Ottobre 201910 Ottobre 2019

Molte volte, ascoltare un disco è come guardare un album di fotografie. Ci sono generi musicali che hanno il “potere” di riuscire a far visualizzare delle immagini ben chiare e nitide all’ascoltatore di turno. Generi come il post-rock e lo shoegaze, su tutti, riescono bene in questo intento. Ed è proprio questo il filone in cui si inserisce Apnea degli Augure. Pochi fronzoli, sul serio, giusto una serie chiarissima di immagini in cui immergersi ad occhi chiusi.

Inhale apre il lavoro con i crescendo tipici del genere: distorsioni su cui si adagiano riff elettrici ed elettronici. Immaginate di prendere un lungo respiro, prima di affrontare una non-facile camminata su fondali marini. Ovviamente il tutto trattenendo il respiro.
Oppure, ancora, immaginate di precipitare al rallentatore da altezze incalcolabili: la struttura di Ruunt vi farà prima cadere tra nuvole che vi accarezzano dolcemente per poi farvi finire tra ostacoli che renderanno tutto piacevolmente “doloroso”. È lì che gli uccelli in volo vi sbatteranno addosso, e gli alberi vi graffieranno la pelle, e i palazzi vi lasceranno lividi coi loro spigoli.

Altro brano, altra immagine: The Hunt è una cronaca di caccia che segue vari momenti. L’attesa per la preda, l’animale che si ribella e che dopo fugge, i cacciatori messi alle strette e che a loro volta diventano preda.

E quando poi leggi un titolo come La Chute (“l’inseguimento”) ti aspetteresti un brano veloce, frenetico e invece no: il gruppo sembra pensare già al dopo inseguimento, al riposo calmo, con l’animo risollevato, ma ancora col respiro affannoso… sconfinando nella successiva Überlauf: dove, mentre ci si riposa dagli avvenimenti appena narrati, tutto intorno viene spazzato via dalla corrente, da uno straripamento di distorsioni e martellamenti ben organizzati di basso e batteria.

Passata la piena, acquietatasi la furia delle acque, si rimane lì sdraiati a terra. A Cloud Of Gray ci rimanda con lo sguardo al cielo che lentamente si ricopre di nuvole color grigio continuando sempre a respirare, a lungo, alternando calma ed agitazione, tachicardia e brachicardia. Mentre nelle orecchie riecheggiano gli otto minuti di Exhale, traccia conclusiva di un album che richiama a tanti gruppi post-rock e shoegaze, senza mai diventare banale o già sentito.

Riuscire ad evocare delle immagini cinematografiche senza dover per forza inserire dei campionamenti (come fatto da fin troppi gruppi oggigiorno) non è cosa da tutti. Gli Augure, invece, ci riescono più che bene.

https://www.facebook.com/augureband/
https://augure.bandcamp.com/
https://www.instagram.com/augureband/

Potrebbe Piacerti Anche

Spellbound Circle - La Processione Della Volpe (2021, Autoprodotto)
Safir Nou - Liminal (2021, Seahorse Recordings)
Repetita Iuvant - 3+1 EP (2021, Loudnessy Sonic Dream)
NORSE - BLU (2020, Kono Dischi e altre)

SE TI È PIACIUTO CIÒ CHE HAI LETTO, CONDIVIDI

Email Facebook Facebook messenger Tumblr Twitter WhatsApp Telegram Short link
Pubblicato inRecensioni
Tags: post-metal post-rock shoegaze

Navigazione articoli

← Post Precedente Post precedente:DOS CABRONES – ACCANIMENTO TERAPEUTICO (2019, DeAmbula Records)
Post Successivo → Post successivo:MATA – ARCHIPEL{o}GOS (2019, OnlyFuckingNoise)

▸ #allisfullofVuoto è

una blogzine libera, senza nessun tipo di pubblicità, ma che non può sopravvivere senza un po' di sano passaparola. Se ti piace ciò che Vuoto propone, supporta e condividi. Di seguito i link, in giro per il web, dove puoi entrare in contatto con Vuoto:

EmailFacebookInstagramSoundcloudYoutubeBehanceBehance

▸ Karl Heinz Stock Hatso

A metà strada tra un compositore tedesco e uno che si crede di essere. Divoratore di musica e logorroico promotore per la gloria. Se avete intenzione di farmi ascoltare qualcosa, fate in modo che sia qualcosa di quantomeno passabile.

▸ Chi Manda Avanti Questo Blog?

Te lo sei mai chiesto?
Ma poi ti interessa seriamente?
Vista la descrizione fatta qua sopra dovrei rispondere “lo gestisce Stock Hatso” ma oggi mi sento particolarmente buono e quindi leggi qui.

▸ Parliamo di Playlist

Si può parlare di musica quanto si vuole, ma la cosa migliore da fare è ascoltare. Per questo motivo Vuoto ha due/tre playlist con i brani migliori presi dagli album passati di qui:

  • V Ʉ Ø ₮ Ʉ ฿ Ɇ
  • V Ʉ Ø ₮ ł ₣ Ɏ | Chi è passato di qui

Le due playlist ufficiali, che camminano di pari passo.

  • V Ʉ Ø ₮ ł ₣ Ɏ | Chi è passato di là

Una playlist “in più”, con brani non presi da dischi recensiti, ma che comunque vanno d’accordo con le sonorità del blog.

  • ▸ Un Disco A Caso

    EUF – NBPR (2019, I Dischi Del Minollo)

    post-rock strumentale
    Clicca per leggere l'articolo e ascoltare il disco.
#allisfullofVuoto // contenitore da riempire con suoni degni di nota

Share

Blogger
Delicious
Digg
Email
Facebook
Facebook messenger
Google
Hacker News
Line
LinkedIn
Mix
Odnoklassniki
PDF
Pinterest
Pocket
Print
Reddit
Renren
Short link
SMS
Skype
Telegram
Tumblr
Twitter
VKontakte
wechat
Weibo
WhatsApp
Xing
Yahoo! Mail
Powered by WP Socializer

Copy short link

Copy link
Powered by WP Socializer
VUOTO // contenitore da riempire con suoni degni di nota è una blogzine libera. Non c'è pubblicità e non ce ne sarà mai. Non ci sono i classici gruppi che trovi altrove, qui si scava a fondo.

Tema Seamless René, sviluppato da Altervista

Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso

  • HOME
  • RECENSIONI
  • INTERVISTE
  • RUBRICHE
    • LA DIFFICILE SCELTA DEL NOME
    • RIEMPIRE IL [VUOTO] (playlist)
    • REGALI (Anteprime)