AUSTRALOPITECHI – MINOTAURA (2019, SGR Musiche)


Australopitechi – scimmie del sud appassionate di rock progressivo ed afro-jazz – estinte due milioni di anni fa. Estinte, ma non completamente. Della specie, infatti, ne sono sopravvissuti due esemplari: uno armato di batteria e percussioni, l’altro di basso, tastiere e chitarra che, unendo le forze, hanno dato vita a “Minotaura“, quarantuno minuti di acrobazie strumentali come colonne sonore perfette per un certo cinema polizi(ott)esco.

L’iniziale Mango e Piombo mostra i generi elencati in precedenza, gestiti in maniera convincente, creando l’atmosfera tipica dei lavori della Budos Band, pur con una formazione notevolmente ridotta (parliamo comunque di due sole persone): jazz graffiato da fiati ed avviato su sentieri pseudo-reggae tra le piramidi (CIrcular Migration) o con dettagli vagamente fusion (Super Partizano).

Ma anche atmosfere pulp (vicine ad alcune cose dei ben più conosciuti Calibro 35) che riescono facilmente a creare la giusta tensione: ascoltare Fetisch Doom (-sch invece di –sh fa molto Napoli Serenata Calibro 9) ti catapulta nel buio, nel momento esatto in cui l’inquadratura rivela una pistola che spunta da dietro una tenda, poco prima di lasciar partire la scena dello scontro tra i due antagonisti, a suon di oggetti che si rovesciano e frantumano, di tavoli e tavolini che si sfasciano, di azzuffate rotolanti sul pavimento e scazzottate furiose che sconfinano, col passare dei minuti, nella successiva Lisergik Souk, tra percussioni e bassi violenti e veloci, tastiere graffianti, macchie di sangue pulp e lividi jazzistici. Il braccio armato del jazz acustico, allo stesso tempo soft ma brutale.

E, ancora, nella scena successiva, inseguimenti veloci, peripezie e derapate tastieristiche, su autostrade di basso e batteria, che piano piano diventano mezzi sempre più pesanti, intenti a frantumare tutto ciò che incontrano sul cammino (la titletrack Minotaura). Autostrade che conducono dritte dritte all’ultimo assalto sonoro, per scimmie in preda ad allucinazioni pornografiche (Porno Death).

Se cercate un buon ibrido di jazz e prog, con una punta di psichedelia e senza dubbio d’originalità, la coppia scimmiesca Venturin/Dilillo (già in una miriade di altri progetti come, per esempio, la Motociclica Tellacci) potrebbe fare proprio al caso vostro.

https://samueleventurin.bandcamp.com/album/minotaura
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