PONTECORVO – PONTECORVO EP (2016, Autoproduzione)


I Pontecorvo sono un power-trio milanese e il loro nome non è un riferimento all’uscita autostradale (gliel’ho chiesto, fidatevi) ma un omaggio al regista Gillo Pontecorvo. Anche se chiamare il proprio gruppo come un’uscita autostradale sarebbe stata comunque una scelta decisamente “originale”. Ma, sul serio? Sto parlando di questo? Pensiamo piuttosto a come suona il loro EP, Pontecorvo appunto, uscito nel 2016 in vinile e della durata al di sotto dei venti minuti.

L’iniziale Settembre fa venire in mente il noise-punk, sporco ma orecchiabile (da intendere più come traduzione di catchy e non di pop), con la voce rabbiosa, che ben si adatta alle deviazioni distorte dello strumentale. Mi vengono in mente i Cani Sciorrì, ma così, di passaggio. E forse dovrebbero venirmi in mente più i Deasonika di “Quello che non c’è“.

Dalla successiva Ponte entra in scena la veste blues del gruppo, per fortuna sempre ben distorta: delle scelte del gruppo, apprezzo tanto l’aver tenuto la voce al di sotto della musica, che dà al tutto un tocco più casinaro.

Se non facciamo caso al cantato in italiano, che comunque vi ripeto: è al di sotto della musica e che quindi va bene così, ritornano alla mente anche alcune cose dei napoletani Andy Fag & The Real Men. In Peso, per esempio, dove il punk della prima traccia si mischia al blues del precedente brano, ci si rende conto di quali siano le influenze del trio milanese: c’è sia li punk spinto dei progetti nominati finora, ma c’è anche qualcosa che richiama ai Bud Spencer Blues Explosion e addirittura a Il Pan Del Diavolo, anche se – non mi stancherò mai di dirlo – in versione più spinta. L’influenza dei BSBE la ritroviamo, prepotentemente insistente, in Insistere e scusate il gioco di parole. E poi ancora, accelerando, nella successiva Modena. E i due brani appena citati arriveranno ad essere una sorta di anticipazione di cosa ci aspetta nell’ultimo episodio di queste sei tracce: il brano in assoluto più blues-pop, ma che – per fortuna – conserva sempre al suo interno le giuste distorsioni.

È un buon EP, onesto sicuramente. Anche se non è il mio genere, l’ascolto non mi ha disturbato affatto. E quindi, dopo tre anni, cari Pontecorvo, trovatelo il tempo per un nuovo lavoro, meglio ancora se continuando il lavoro fatto con la prima traccia.

https://www.facebook.com/pontecorvoband/
http://pontecorvo.bandcamp.com/

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